martedì 30 ottobre 2012

'Gli SLIPKNOT non si fermano del tutto'


La parola usata da Corey Taylor, frontman degli SLIPKNOT, per definire lo stato attuale del suo gruppo - hiatus- può prestarsi a diverse interpretazioni: se da un lato il concetto di "pausa" o "interruzione" (non incluso nella parola split, separazione, che il cantante si è guardato bene di usare) può far sperare i fan in una ripresa delle attività in un futuro più o meno prossimo, dall'altro la totale assenza di programmi per una band non è mai uno prospettiva eccitante e sana.

Eppure il frontman ha deciso: impegnato su più fronti - il seguito del recente "House of gold & bones part 1" del suo progetto parallelo, gli Stone Sour, un libro a fumetti e, forse, un film ispirato alle due ultime fatiche in studio del gruppo che divide con James Root - Taylor ha deciso di mettere in animazione sospesa quella che da anni rappresenta la sua prima fonte di occupazione.

"Faremo un paio di show il prossimo anno, ma per il resto questo è tutto: siamo in pausa", ha dichiarato il cantante nel corso di un'intervista rilascia a Artisan.


Al momento la band è stata indicata come uno dei 3 headliner - gli altri sono Iron Maiden e Rammstein- del prestigioso festival di Download, in programma nel prossimo mese di giugno: “La scorsa apparizione degli Slipknot è passata alla storia come uno degli show migliori di sempre della manifestazione", ha riferito il patron del festival Andy Copping: "E solo Dio sa cosa ci prepareranno per il 2013 – l'unica cosa che so è che sono impaziente di vedere come riusciranno a superarsi".

Dopo la scomparsa del bassista Paul Gray il futuro del gruppo fu messo in dubbio in primis dallo stesso Taylor, che tuttavia - dopo le esperienze positive in tour negli Stati Uniti e in Europa - decise d'accordo coi compagni di tenere vivo l'ensemble fondato a Des Moines nel 1995. Di un eventuale nuovo disco lo stesso Taylor e Shawn fecero cenno un anno fa, senza però entrare troppo nello specifico: "Non abbiamo ancora parlato di un nuovo album, ma c'è molto materiale in giro. Tutti abbiamo buttato giù delle idee e stiamo scrivendo pezzi, ma non se ne farà nulla finché non avremo fatto una riunione di gruppo per discutere esattamente ciò che vogliamo fare. Sarà un album molto triste. Avrà quell'aura di rabbia, odio e cattiveria che deriva dalla tristezza estrema, ma penso anche che segnerà un grandissimo cambiamento nella nostra carriera".

Taylor, dal canto suo, spiegò: "Abbiamo ben chiaro che tutto il disco parlerà di Paul. Sarà molto malinconico. Sarà impregnato di quella forma di rabbia triste che ti prende quando accadono cose del genere e segnerà un nuovo cammino per noi, qualcosa che non abbiamo mai fatto". Il frontman comunque non ha nascosto i propri dubbi in proposito: "Non sono così ansioso di fare un nuovo disco come forse lo sono alcuni membri del gruppo, e so anche che alcuni nella band la pensano come me, anche se magari non lo dicono apertamente. L'unica cosa sensata da fare è cercare di capire cosa vogliamo fare, prima di entrare in uno studio". 


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